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7. Ultimo dell'anno tra amiche


di lilli1972
22.10.2023    |    1.942    |    28 9.8
"Cenammo tranquillamente chiacchierando del più e del meno..."
Per l’ultimo dell’anno io non avevo voglia di uscire. I cenoni, le feste, i ricevimenti… noiosi e dozzinali. Centocinquanta euro per mangiare peggio del solito in un’atmosfera forzatamente festosa per una ricorrenza secondo me banale…
Daniela la pensa come me e quindi le chiesi se voleva venire a cena da me. Devo dire che mi era rimasta un po’ di eccitazione latente per la sera precedente e avevo proprio voglia di stare una serata - e una nottata - con Daniela.
La mattina del 31, mentre usciva di casa dopo aver passato la notte con me, Daniela mi chiese:
- E se io portassi un paio di amiche stasera? Una la conosci: è Paola e l’altra una sua amica molto simpatica.
Io non avevo molta voglia di avere gente per casa… mi sarebbe piaciuta una serata sexy con Daniela, ma le risposi:
- Ma certo, nessun problema. Se dici che è simpatica… - ma evidentemente, dire le bugie non è il mio forte…
- Dai non fare così, Lilli… vedrai che ci divertiremo. - e lanciandomi un bacio con la punta delle dita infilò la porta di casa.
“E vabbè” pensai, “tanto poi Daniela si ferma a dormire da me…”. Non appena ebbi formulato questo pensiero mi stupii di me stessa: “Adesso ti piace Daniela?”, mi chiesi. “Non è che mi stai diventando lesbica?… boh! E chi se frega?” conclusi: “Daniela mi piace, mi è sempre piaciuta e se mi piace fare sesso con lei che problema c’è?”. E così chiusi il discorso tra me e me che in realtà non avevo neppure cominciato.

Per la cena avevamo deciso di farci portare qualcosa di pronto come antipasto e Daniela avrebbe cucinato un primo piatto.
Nel tardo pomeriggio avevo appuntamento con la mia massaggiatrice. Mi volevo regalare un’oretta di massaggio rilassante e dopo un bel bagno la ragazza mi cosparse di olio per il corpo e cominciò a massaggiarmi come solo lei sapeva fare. Io mi rilassai completamente e sotto le sue mani tutti i miei muscoli di distesero. Con la mente riandai alla serata precedente e non potei fare a meno di pensare al prossimo incontro con Daniela. A un certo punto avremmo mandato a casa Paola e la sua amica e noi avremmo avuto la notte per noi… sempre che Daniela volesse… ma Daniela era sempre disponibile per fare sesso. Mi accorsi che mi stavo eccitando e sentivo la passerina umida. Sperai che la ragazza non si fosse accorta di nulla, mi rivestii rapidamente e andai a casa per cambiarmi.
Avevo già pensato a come vestirmi: una gonna grigia stretta, fasciante, al ginocchio. Camicetta di seta bianca. Intimo grigio: mutandine microscopiche (ma non tanga) di pizzo, reggiseno a balconcino, di quelli che lasciano fuori i capezzoli, reggicalze e calze di seta color carne con una sfumatura nera, appena percettibile. Mi guardai allo specchio dopo aver indossato l’intimo: il risultato mi piaceva proprio. Una volta vestita mi accorsi con piacere che i capezzoli si indovinavano sotto la camicetta. A Daniela sarebbe piaciuto, pensai.

Alle venti e trenta arrivò Daniela e mi fece i complimenti per il mio abbigliamento. Anche lei si era vestita con cura: gonna plissettata blu a piccoli pois bianchi, maglioncino di cotone in tinta, aderente, molto aderente, indossato evidentemente senza reggiseno… i seni si muovevano liberi e i capezzoli svettavano turgidi. Calze nere; non capivo se aveva indossato i collant oppure le calze… la cosa mi incuriosiva e mi piaceva il gioco di sottile seduzione reciproca che si stava creando tra noi. In fondo, a pensarci bene, il fatto che ci fossero altre due persone quella sera poteva anche essere più interessante. Avrebbe aumentato l’eccitazione tra di noi. Anche Daniela infatti mi aveva fatto capire molto bene, sfiorandomi più di una volta i capezzoli, che era predisposta ad una notte di sesso tra noi.
Poco dopo arrivarono Paola e Marisa, la sua amica. Con Paola ci eravamo frequentate poco qualche mese prima: una ragazza sui trentacinque, mora, carina. La sua amica Marisa era sui quarantacinque, rossa pel di carota, lentigginosa e con un’aria maliziosa e sorridente.
Cenammo tranquillamente chiacchierando del più e del meno. Ci trasferimmo sui divani per bere qualcosa e inevitabilmente il discorso finì sul sesso: ma a te come piace farlo? ma ti piace fare sesso orale? ma anche a lui fai sesso orale? ma voi vi masturbate? io non posso farne a meno... ma dai non mi dire… e come lo fai? usi dei ‘giocattolini’? ma no, cosa vai a pensare? io sì, non puoi sapere quanto è bello… e così via in un crescendo di confidenze sessuali. La più disinibita era Marisa che a un certo punto si dichiarò decisamente bisessuale, anzi:
- Con una leggera preferenza per le donne… che ultimamente sta diventando sempre più forte…
- Anche noi siamo bisessuali, sai? - intervenne Daniela accennando a me.
Io diventai immediatamente di tutti i colori.
- Anche ieri sera, ci siamo viste un bel video porno che ci ha eccitato niente male, vero Lilli?
Io accennai col capo, visibilmente imbarazzata.
- Anzi, perché non ne vediamo uno adesso, ragazze? - propose Daniela.
Le altre due si guardarono un attimo tra loro:
- Perché no? - disse Paola
- Potrebbe essere interessante... - sussurrò Marisa
- Dai Lilli, scegline uno “arrapante”… - mi incoraggiò Daniela.
Sempre più in imbarazzo accesi il computer e mi misi a cercare tra i titoli.
- Se è in francese, va bene lo stesso? - chiesi.
- Non credo che i dialoghi siano la cosa più interessante del film, o sbaglio? - chiese maliziosamente Marisa - comunque io lo capisco abbastanza e anche Paola, mi sembra.
Ne scelsi uno che mi sembrava adatto ed interessante: "Initiation d'une femme mariée". Racconta di una giovane moglie che ha un rapporto con il sesso particolarmente deludente, lo fa perché “deve” senza provare alcun piacere. Il marito ovviamente, non ne è per nulla felice e se la spassa con altre donne. Lei un giorno ha un sospetto, lo segue e lo spia in una camera d’albergo mentre fa sesso con una donna. Quella sera Babeth - questo il nome della mogliettina - fa sesso con il marito ripensando a quello che ha visto e per la prima volta sembra provare piacere. Da qui in poi un crescendo di situazioni che la vedono sempre più coinvolta: assieme al marito spia una prostituta, va a letto con il marito e un’altra donna e così via, fino alla partecipazione a vere e proprie orge. Il film è del 1983 e quindi pervaso da un’atmosfera vintage e per me particolarmente erotica: calze e reggicalze, passere rigorosamente pelose, attrici coinvolte, non fotomodelle asettiche o pornodive volgari e sopra le righe.
Accesi il videoproiettore in modo da avere lo schermo su una parete davanti ai divani e ci predisponemmo allo spettacolo. Io e Daniela su un divano, Paola e Marisa sull’altro.
All’inizio scherzammo insieme per l’assurdità di alcune scene, ma mano mano che il film proseguiva avvenne quello che a me succede sempre: l’elemento di finzione passa in secondo piano e gli aspetti erotici diventano più importanti. A me capita che ad un certo punto comincio a godermi la singola scena di sesso quasi indipendentemente dalla trama e dalla sua plausibilità. Vedere due o più persone che fanno sesso mi eccita, è inevitabile…
Qualcosa del genere stava capitando anche alle altre.
Marisa aveva messo una mano sulle cosce di Paola che si era semisdraiata sul divano e aveva cominciato a muovere lentamente e ritmicamente i fianchi.
Lanciai un’occhiata a Daniela che mi indicò con gli occhi le due ragazze che cominciavano a toccarsi facendo una smorfia divertita come a dire “hai visto quelle due?”.
Marisa nel frattempo aveva infilato la mano sotto la gonna di Paola ed era arrivata a toccarle l’inguine. Paola indossava un paio di collant velatissimi color carne e si vedevano le mutandine bianche microscopiche che lasciavano indovinare il triangolo di pelo nero. Guardando negli occhi Daniela cominciai a farmi scivolare verso l’alto la gonna. Ma era stretta e decisi di togliermela: mi alzai in piedi e me la sfilai lentamente, offrendo il mio intimo e i miei capezzoli duri alla vista delle tre ragazze che mi guardavano eccitate. Stando in piedi mi infilai la mano sotto le mutandine sentendo la farfallina bagnata fradicia.
Mi sedetti di traverso sul divano mettendomi con la schiena verso il bracciolo e girandomi verso Daniela aprii oscenamente le cosce appoggiando i piedi sul divano. Ero accosciata con le gambe ripiegate e offrivo la mia passera ancora velata dalle micro mutandine a Daniela.
Le due ragazze sul divano si erano messe più comode: Paola si era spogliata completamente mostrando un paio di tettine piccole ma con due areole scure e larghe su cui svettavano due capezzoli turgidi. Marisa era in autoreggenti nere e mostrava al mondo intero un bel ciuffo di peli rosso dentro cui faceva sparire il dito medio. Paola le si inginocchiò davanti e prese a leccarle la passerina voluttuosamente. Solo Daniela era ancora completamente vestita anche se si accarezzava una tetta da sotto il maglioncino.
Io la guardai vogliosa:
- Fammi vedere, ti prego - mormorai eccitata.
- Cosa vuoi vedere? - Mi chiese Daniela
- Lo sai cosa…
- No, dimmelo. Cosa vuoi vedere?
- La tua passerina, dai...
- Passerina? Non si chiama passerina, lo sai… come si chiama?
Che porcella! Sapendo che io non uso il turpiloquio, voleva spingermi a usarlo… Decisi di giocare un pochino
- La micetta, dai...
- Non si chiama micetta e neanche farfallina e nemmeno patatina… - insisteva maliziosa.
Non ce la facevo più.
- La figa, fammi vedere la tua meravigliosa figa, voglio vedere la tua figa! - Ecco l’avevo detto: figa!
- Eccola Lilli: è qui per te. Guardami la figa.
E così dicendo si sollevò la gonna mostrandomi un bellissimo reggicalze nero indossato senza mutandine. La sua passera mi appariva maestosa e anche chiamarla “figa” mi aveva eccitato ancora di più.
Si infilò subito dentro due dita dimostrandomi che era bagnatissima; io intanto mi sditalinavo furiosamente guardando lei, le due ragazze che si masturbavano e si leccavano sul divano, lo schermo con il video porno dove due donne in primissimo piano stavano leccando l’uccello di un uomo. Poi tornavo a guardare Daniela che smaniava e si era tolta il maglioncino mostrandomi le sue bellissime tette con areole ampie, enormi.
- Ti prego, leccami - supplicai Daniela - leccami.
- Cosa ti dovrei leccare? - ricominciò Daniela
- La figa! - cedetti immediatamente.
- Certo che te la lecco, Lilli.
Intanto Paola e Marisa si erano messe a sessantanove e si stavano leccando profondamente. Io non sapevo dove guardare: davanti a me, tra le mie gambe la testa di Daniela inginocchiata davanti alla mia passera, il culo in alto… sul divano di fianco Paola supina a cosce larghe con Marisa che le stava a cavalcioni mostrandomi la sua passera rossa che veniva leccata da Paola… sullo schermo un’orgia…
Venni intensamente, una volta, due, tre… gli orgasmi mi sconquassarono ma non mi placarono e mi dedicai alla bellissima farfallina di Daniela che tante volte avevo leccato.
Mi inginocchia davanti a lei, le aprii le gambe, le baciai l’interno delle cosce. Poi le aprii dolcemente le labbra della passerina che vedevo completamente bagnata. Con un dito le sfiorai l’interno delle piccole labbra, su e giù, su e giù, senza penetrarla e restando ben lontana dal suo grilletto che sporgeva dal prepuzio e che lo conteneva a stento. Daniela muoveva i fianchi ritmicamente, alzando il bacino verso di me e torturandosi i capezzoli:
- Ti prego Lilli, leccami, toccami, scopami….
Era decisamente al limite della sopportazione. Le diedi un piccolo bacino proprio sul grilletto e lei ebbe un sussulto. Lo titillai con la punta della lingua e sembrò quietarsi per un attimo, abbandonandosi al piacere. Glielo presi tra le labbra e lo succhia dolcemente e poi lo mordicchiai con le labbra… finché, finalmente aprii la bocca la appoggiai sulla sua passera aperta. Succhiai, leccai, toccai, la penetrai con uno, due, tre dita… intanto avevo raggiunto con la sinistra la mia passerina che aveva ancora tanta voglia di venire e cominciai un ditalino.
Sentii che Paola e Marisa stavano venendo ma ero troppo impegnata con Daniela per occuparmene finché non le vidi avvicinarsi a noi, sedersi accanto a Daniela e ricominciare a toccarsi guardandomi leccare la passera della mia amica. Il mio ditalino aumentò di intensità, divenne furioso e finalmente arrivò un orgasmo sconvolgente mentre Daniela mi serrava la testa tra le cosce e mi spingeva contro la sua fighetta.

Dopo qualche minuto ci ricomponemmo e ci rivestimmo in silenzio guardandoci l’un l’altra con aria complice. Fu Marisa a rompere il silenzio:
- Beh, alla fine non l’abbiamo visto tutto il film, o sbaglio?
E tutte e quattro scoppiammo in una risata divertita.
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